Cedolare secca su affitti brevi: le novità delle regolamentazioni 2024 per proprietari e gestori di affitti brevi

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La cedolare secca è un regime fiscale che offre ai proprietari e gestori di case vacanza la possibilità di pagare un’imposta sostitutiva dell’IRPEF sui redditi derivanti da affitti. 

Se in origine questo regime fiscale era stato introdotto per semplificare la tassazione degli affitti a lungo termine, successivamente è stato esteso anche agli affitti brevi, come quelli effettuati tramite piattaforme online tipo Airbnb o Booking. 

Con la legge di Bilancio 2024, si assiste all’introduzione di modifiche sostanziali delle normative relative alla cedolare secca: l’aliquota per il primo immobile locato in forma breve rimane stabile al 21%, mentre per il secondo immobile affittato a breve termine e per i successivi, l’aliquota subisce un incremento significativo, passando dal 21% al 26%.

Aerial view above Florence historical center, Italy

Quali sono le implicazioni per i proprietari e gestori di affitti turistici?

Per coloro che offrono le proprie strutture in affitto breve attraverso le piattaforme digitali come Booking.com, Airbnb e simili, ora si rendono necessarie un’analisi e una gestione oculata delle proprietà alla luce di queste modifiche legislative.

È essenziale comprendere quali immobili rientrano sotto la nuova aliquota, quali restano nella precedente e quali sono le conseguenze fiscali, in modo da evitare sanzioni e garantire la conformità alle nuove leggi.

I proprietari e gestori di affitti brevi si trovano quindi a poter considerare strategie per ottimizzare l’imposizione fiscale, come la ridistribuzione delle locazioni brevi tra diversi immobili o la conversione di alcune proprietà in affitti a lungo termine.

I dubbi più frequenti sulle cedolari secche

  • Cosa succede se si affitta lo stesso immobile più volte?

L’aliquota rimane al 21%  indipendentemente dal numero di volte che l’immobile viene affittato, purché sia l’unico immobile locato dal proprietario.

  • Come devono agire gli intermediari e le piattaforme digitali?

Gli intermediari e le piattaforme OTA (Airbnb, Booking.com ecc.) sono tenuti a adeguarsi alle nuove normative, applicando correttamente le ritenute e i versamenti alla fonte per conto dei proprietari, assicurando inoltre la trasparenza e la conformità fiscale degli affitti gestiti.

L’importanza per i proprietari e gestori di strutture ricettive di rimanere informati per gestire al meglio le proprie responsabilità fiscali si traduce in più facile adeguamento alle normative e in una buona pianificazione, essenziali per affrontare con successo i cambiamenti del futuro nel settore fiscale e immobiliare.